La serie di incisioni eseguite negli anni Settanta per la 2RC (tra cui capolavori come Bilancia, Grande Grigio e Controcanto) rappresentano un episodio centrale nel percorso artistico di Afro, tanto da influenzarne lo stile anche nella produzione pittorica di quegli anni. Come affermò Brandi, “queste incisioni, in un certo senso, erano più pittura delle pitture” ed oggi sono considerate uno dei vertici nella storia della grafica italiana.
In Galera, acquaforte e acquatinta a 7 colori, la composizione è tutta giocata sul rapporto tra le vibranti tonalità cupe dei colori e la perfezione delle indefinite forme pseudo-geometriche che occupano il vuoto dello sfondo, quasi a interpretare – come sembra suggerire il titolo – una memoria atemporale, una simbolica tensione interiore. Emblematiche, ancora una volta, le parole di Brandi sulla produzione pittorica dell’artista friulano: “Ciascuno di quei ‘ritagli’ colorati individua un piano diverso, anche se rigorosamente parallelo alla superficie del quadro: e il fondo, questo fondo impastato di cenere, sedimento d’ombra, ma di un’ombra che è un’ombra di luce, è come se stesse a tutela e garanzia di una spazialità che non si riduce alla superficie ma neppure ‘inventa’ una profondità. Necessariamente bisogna esprimersi per antitesi, perché di questi quadri non si può parlare che dicendo quel che non sono, essendo, quello che sono, solo in funzione di questa privatività strutturante”.